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Una notizia di portata storica

È recente la notizia secondo cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha approvato il primo vaccino contro la malaria, evento di portata storica che forse non ha avuto il clamore mediatico che meritava.


La malaria è una malattia letale causata da protozoi parassiti trasmessi all’uomo da un tipo di zanzara crepuscolare-notturna (genere Anopheles).

La malaria causa ogni anno 400.000 vittime, di cui il 94% in Africa: di questi, 2 su 3 sono bimbi. È un traguardo atteso da decenni, un momento storico: «Il vaccino contro la malaria, lungamente atteso, è una conquista per la scienza, per la salute infantile e per il controllo della malaria. L’uso di questo vaccino, insieme agli strumenti esistenti per prevenire la malaria, potrà salvare decine di migliaia di giovani vite ogni anno» ha dichiarato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.

È una malattia terribile: i sintomi includono febbre, dolore alle articolazioni, mal di testa, vomito, convulsioni e coma. La malaria severa, di solito causata dal parassita Plasmodium falciparum, provoca gravi danni agli organi interni e, se non curata, può essere letale.

La malaria è una delle principali cause di mortalità nella popolazione infantile delle zone più povere del mondo. La metà delle vittime si conta in soli sei paesi: Nigeria, Congo, Tanzania, Burkina Faso, Mozambico e Niger.

Negli anni, per ridurre i decessi sono state effettuate bonifiche dei terreni, sono state distribuite zanzariere (l’unica misura preventiva attuabile finora) e sono stati sviluppati dei farmaci antimalarici, ma la scoperta e l’approvazione del vaccino segna un importantissimo passo che cambierà il corso di questa malattia.

Il vaccino, che si chiama RTS-S/AS01 o Mosquirix ed è prodotto da GlaxoSmithKline, è uno strumento cruciale perché permette di proteggere anche i bambini, ancora tanti, che non dormono sotto le zanzariere.

Il programma pilota ha avuto inizio nel 2019 e ha coinvolto più di 800.000 bambini. I risultati sono stati talmente incoraggianti che l’OMS ne ha raccomandato l’uso di massa. È stato dimostrato che il siero, oltre a essere sicuro, è in grado di ridurre del 30% la malaria grave e, se utilizzato assieme agli antimalarici, il rischio di ricovero e morte dei bimbi si riduce del 70 per cento.